Donne di corsa, il martedì all’ora di pranzo, lungo il Naviglio della Martesana.L’orario di inizio è stato incerto fino all’ultimo. 

La sera prima Gaia era andata dalla Raff a dirle:

– siamo pronte?

La Raff l’ha rassicurata:

– noi andiamo. Se tu ci sei ti aspettiamo.

La Raff ha organizzato tutta la sua agenda per avere la pausa pranzo libera.

Cass è tranquilla. Gaia deve ancora prendere le misure. 

Alle 12.30 Gaia è ancora in riunione e la Raff si è appena liberata. La Cass tiene i contatti e dà come deadline le 13.00.

Pochi minuti dopo le 13 la Raff e la Cass sono nello spogliatoio del terzo.

La Raff ha la borsa decisamente leggera. Non capisce:

– cos’ho dimenticato?

Guarda bene: 

– le scarpe le ho, il gonnellino anche, il body si e pure la maglia tecnica. Niente calzini (ma tanto non li porto mai)… cosa mi manca? L’asciugamano per la doccia, ecco cosa mi manca! Come faccio ad asciugarmi?

Per un attimo le balena l’idea di ritirarsi e di andare a correre all’domani. Ma dopo aver dato un’occhiata alla Cass, decide che è meglio evitare.

Dopo 7 minuti sono alla sbarra, pronte per partire. Oggi è più tardi del solito:

– mezz’ora, non di più. Alle 14.00 ho un meeting che non posso perdere.

La Cass è tranquilla: 

– ok

Partono spedite. Gaia le raggiungerà appena riesce.

Dopo 1KM, sono sotto i 6min/km. La Raff sta sudando e ingoiando sangue.

Prima di uscire la Cass ridendo le aveva detto:

-mettila così, con la pioggia di stanotte non ci sono pioppini da ingoiare. Sei fortunata.

– mettila così, Cass… te lo dico quando abbiamo finito.

La Cass guadagna 20 metri al chilometro sulla Raff che corre sibilando come una pentola a pressione.

La Raff sente il caldo. Vorrebbe fermarsi. Si fa forza e continua fino a 2.5K senza rallentare.

Superati i 2500 metri si gira sui tacchi e si rimette sulla via per tornare in ufficio.

A 3K incrocia Gaia in tenuta da running, con lo smartphone in mano che corre, concentrata sulla voce dell’audiocoach Rock Run Roll.

La Raff sa cosa sta pensando. Sa che ogni trenta secondi c’è un tip motivazionale che la stupisce e la incuriosisce.

La affianca e corre con lei. Ma la Raff è stravolta dal caldo.

Cass le ha riprese e superate. Ma a 200 metri getta la spugna pure lei e comincia ad intervallare un po’ di running ad un po’ di walking.

Gaia parte. La Raff non ce la fa: rimane indietro e comincia anche lei ad intervallare un po’ di walking ad un po’ di running.

E’ demoralizzata: tra pochi giorni a Milano c’è l’Avon Running e lei non riesce nemmeno a correre 5K senza morire.

Cosa succede? Fa davvero così tanto caldo o sente la tensione di un appuntamento che aspetta da un anno intero e che l’anno scorso non aveva potuto vivere a causa di un problema di salute? 

E mentre cammina decide che in fondo il running deve essere un piacere. E che deve viverselo così.

Arriva nello spogliatoio e Gaia le cede il posto nella doccia x darle la possibilità di arrivare in tempo alla sua riunione delle 14.

Fa il possibile per asciugarsi alla bell’e meglio. Si veste. Saluta le girls e si infila in ascensore. 

Enjoy, diceva un murales lungo la Martesana. 

– Si, certo! I piccioni mi hanno sbeffeggiato per 10 minuti. Gli unici che ho staccato erano due tizi alle prese con una ruota bucata e… pure l’ultima arrivata mi ha superato!

Ma il running deve essere un piacere, no?